un blog dedicato a gli appassionati di moto e non solo

mercoledì 31 dicembre 2008

E io dico: "ntoculu al 2008"!!!

mercoledì 24 dicembre 2008

Delicious

Fa veramente le buche!!! Mi piace un monte!
Devo ammettere che inizialmente, durante le fasi di installazione dei "buttons" e durante le prime fasi di esplorazione del sito, dove cercavo di capire come funzionasse, ho avuto un po di perplessità perchè li per li non mi è sembrato di facile utilizzo; ma dopo pochi minuti, agendo un po a tentativi, mi ha veramente stupito: ti permette di scoprire il web in modo chiaro e ordinato anche attraverso tutto il suo caos permettendoti di visitare siti che altrimenti non avresti mai visto se non per puro caso. Aggiungendo users al proprio "network" (mi sono permesso di aggiungere anche il professore) e sottoscrivendo ("subscription") precisi tag che si vogliono rintracciare fra tutti quelli immessi in Delicius, trovare nel web quello che ci interessa è una passeggiata! Il tutto è ovviamente possibile solo grazie al suo aspetto "sociale" che lo rende uno strumento veramente geniale!
Lascio il link del mio account; chi lo visiterà in questi primi giorni lo trovarà un po sterile...spero però di arricchirlo sempre di più con il tempo.

martedì 23 dicembre 2008

Cosa vuol dire essere connessi

Leggendo l'articolo di Stephen Downes mi sono trovato veramente d'accordo in molti dei punti da lui descritti, riscontrandovi delle verità che andrebbero applicate costantemente nella nostra vita e non solo davanti al computer; devo dire però che in alcuni passaggi sono rimasto un po perplesso:

non so se è un concetto resomi dalla traduzione in italiano (io con l'inglese proprio non ci vo d'accordo), ma nel leggere il III punto, "La cosa più importante è essere connessi", mi sono trovato un po in disaccordo sull'estrema priorità data appunto alla connessione; il paragrafo mi ha reso l'idea (forse non corretta) che l'uomo, la cui identità è determinata dalle azioni che compie quotidianamente, non riesca a vivere pienamente la propria vita se non è "online"; sarà che, personalmente, avendo una visone prevalentemente scientifica, mi piace scorgere nell'essere umano anche l'aspetto più selvaggio, che ci rende diretti discendenti degli animali, distaccato da tutto quello che è la vita moderna dove la tecnologia fa da padrone, ma l'idea che la nostra identità dipenda da tutto ciò, anche se è la realtà, non mi piace e, per quanto mi riguarda, non mi si addice completamente.

Un'altro punto in cui non mi sono ritrovato del tutto d'accordo è stato l'ultimo, il VII,"Sii te stesso": non mi ha molto convinto poichè, è vero che nelle connessione online far conoscere più aspetti di se stesso ti permette di avere un contatto più completo e reale con gli altri, ma è possibile anche che ciò diventi , esponendosi troppo alle persone sbagliate, un mero mettersi in mostra senza che la realtà venga percepita correttamente; per questo secondo me è bene sempre riservarsi un piccolo spazio del tutto proprio e incontaminato dove potersi rifugiare e riporre le cose che solo te devi sapere di te stesso e della tua vita, in cui nessuno, o solo veramente pochi, possono accedervi; cosa che nel web penso proprio non sia possibile.

lunedì 22 dicembre 2008

FaceBook

Devo ammettere che a proposito di Facebook non so proprio cosa dire, visto che non lo uso e nemmeno così tanto i mie amici; si ne ho sentito parlare diverse volte, ma comunque non ho mai riscontrato fra tutte le persone che conosco e che vi partecipano tutta questa "assuefazione da FacebBook" (in alcuni post è stato definito come una vera e propria droga) che invece è così copiosamente descritta in molti degli interventi già fatti dai miei blogcompagni ; sarà fortuna, sarà che non siamo così "in" o "alla moda", fatto stà che, ci sia o meno, almeno per me, non fa molta differenza.
Prima di scrivere questo post comunque sono andato a fare un po di ricerca in rete a proposito di "faccialibro" e ho trovato, come ormai per qualsiasi cosa (non è una nota critica ma positiva), una pagina di Wikipedia a riguardo e l'ho letta: c'era tutta la storia della nascita, della sua diffusione, del successo (a oggi gli iscritti sono stimati a 160 milioni!), dell'immenso capitale che ha portato ai suoi inventori e altro ancora; una volta arrivato in fondo alla pagina vi era, sotto "collegamenti eserni", un link ad un' articolo di un giornalista del Sole24ore, Andrea Bajani, intitolato "Pigioniero di Facebook", molto divertente ma a mio avviso un po esagerato, il quale leggendolo mi ha fatto notare una cosa:
tutti non fanno altro che parlare e usare sto Facebook, ma ancora non ho letto o trovato nessuno che lo elogi o mi dica che gli piaccia veramente; quasi tutti ne colgono le potenzialità, ma ne denunciano l'uso improrpio (solo per "cianare" o fare cazzate) facendo diventare un possibile mezzo di libera comunicazione e serena socializazione una vera e propria prigione dove non c'è contatto, n'è tanto meno dialogo, ma solo uno squallido mostrarsi a chiunque come merce.
Ancora una volta, come in molti altri episodi a questo mondo, l'uomo riesce a essere la rovina di creazioni veramente geniali; come anche di se stesso.

sabato 20 dicembre 2008

PubMed

Nell'esplorare tale "tool" sono rimasto stupito dalla quantità impressionante di informazioni medico/scientifiche contenute al suo interno; per curiosità ho cercato inizialmente nel database di PubMed "Pneumotorace" (in modo molto furbo l'ho scritto in italiano, ma comunque il termine nella ricerca si è trasformato in quello iglese "pneumothoraces") e mi è apparsa una quantità davvero impresionante di articoli specifici di vari casi riguardanti più o meno il termine indicato...uno spettacolo, anche se (pecca mia) essendo in inglese cercare di leggere alcuni di quegli articoli mi ha lasciato un po disorientato (utilissime le caselline laterali per segnarsi l'articolo fra le tante pagine che compaiono quasi sempre per ogni ricerca).
Una cosa che mi ha colpito ancora di più sono stati tutti gli altri database riguardanti le proteine, di cui appaiono anche le immagini 3D, i genomi, che sono in quantità spaventosa per ogni categoria di essere vivente, e addirittura la tassonomia, con la descrizione delle caratteristiche principali dei vari organismi fino ad ora classificati.
In conclusione, esplorare PubMed mi ha stupito veramente, visto che sicuramente non sarà stato facile organizzare in maniera così chiara tutte le copiose conoscenze scientifiche racchiuse al suo interno (solo al pensarci mi si rizzano i capelli) e penso che sia un' opera davvero utile che permetta il rintracciamento di informazioni in modo chiaro, rapido e completo; elemento essenziale per il lavoro di un medico che deve risolvere ogni giorno numerosissimi stati patologici, che spesso non sono facili da determinare.

venerdì 19 dicembre 2008

UN'ESPERIENZA CHE FA RIFLETTERE

Ciao a tutti! Intanto volevo scusarmi per l'inadempimento nell'effettuare gli ultimi "assignments" ma in questo ultimo periodo avevo da studiare per altri esami un po più pallosi; ma sopratutto ho dovuto passare un po di giorni all'ospedale per colpa di un deficente che con un camioncino mi ha investito mentre ero in motorino!Oltretutto sto stronzo (scusate ma ci vuole) non si è fatto minimamente sentire: mi è solo passato sopra con una ruota rompendomi 5 coste...vabè ormai il peggio è passato e devo solo ringraziare qialcuno che dall'alto mi ha assistito perchè tutti i medici che mi hanno visitato hanno detto che per la dinamica dell'incidente poteva andarmi molto ma molto peggio...

Comunque, ho deciso di scrivere sul mio blog di questa esperienza che mi ha fatto riflettere (spero che non facciate tanto caso alla forma visto che a me non è mai riuscito tanto bene scrivere, testimonianza sono i vari 4 presi ai temi delle superiori)e dato che dovrò stare parecchi giorni a casa cercherò, dolore permettondo, di partecipare maggiormente al corso di informatica.

Le notti passate prima in rianimazione e poi, per fortuna, in reparto fermo a letto, pieno di tubi e tubicini che mi uscivano da tutte le parti, mi hanno fatto apprezzare le piccole cose che facciamo tutti i giorni: respirare, alzarsi dal letto, camminare, dormire, mangiare, andare a lezione, parlare...piccole cose che fanno parte della routine di tutti i giorni ma che finchè non le perdiamo non ci accorgiamo di quanto siamo fortunati di poterle fare; sfortunatamente durante la degenza in rianimazione ho assistito al dolore di una ragazza che non poteva assolutamente muoversi e ,in modo estremamente difficoltoso, parlare; è stato nel sentire i medici che le parlavano cercando di incoraggiarla e sostenerla che ho pensato a tutto questo, di quanto siamo fortunati, di quanto sia bella la vita nonostante le varie difficoltà, che in reltà sono veramente delle sciocchezze in confronto ad altre cose.In quei momenti ho provato tristezza, un senso di ingiustizia e anche rabbia di come va il mondo, per il fatto che miagliaia di persone debbano soffrire ingiustamente e altre che se lo meriterebbero (come assassini, violentatori, uomini di potere che addirittura ci vivono sul dolore degli altri, ecc) invece la passino liscia, senza essere minmamente raggiunti da tale sofferenza;

probabilmente ora sto diventando palloso ma quello che ci terrei a far capire è che noi tutti dobbiamo cercare di apprezzare davvero ogni giorno che viviamo, ogni piccolezza, ogni attimo, anche il più scontato, pensando che molte persone non possono farlo e che darebbero l'impossibile per viverle.



Oltre tutto ciò devo dire che questa esperienza mi portato anche delle piacevoli sorprese:

ho potuto vedere in prima persona l'ambiente lavorativo in cui (spero) ci ritroveremo fra qualche anno; ho apprezzato sopratutto come le varie figure professionali che si trovano all'interno di un ospedale cooperino per il bene del paziente, facendomi venire in mente tutto ciò che ci sta insegnando il professor Formigoni sul SOCIAL NETWORKING: ho notato che l'ospedale è una "rete sociale" fantastica, il cui funzioamento è possibile solo se tutti al suo interno (compreso il paziente) riescono a comunicare in modo facile, chiaro e veloce; e che l'uso della tecnologia è un fattore veramente fondamentale nonchè necessario per l'organizzazione e il coordinamento ottimale del lavoro ospedaliero.

Cosa di non poco conto da dire è anche che dove sono stato io, a S.Luca, vi lavorano persone veramente giovani, ( sopratutto giovani infermiere ;-) ) rendendo l'ambiente molto meno pesante.



In fine devo ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto e che mi sono venuti a trovare all'ospedale, mi ha fatto un enorme piacere...non vedo l'ora di tornare a lezione!!!



CIAO a tutti, buone feste e GRAZIE!!!



PS: il mio povero sh penso sia ridotto veramente male e che quindi dovrò comprare un mezzo nuovo( nonostante lo spavento per me le due ruote sono fondamenteli vista la passione e il traffico) ripagato ovviamente dallo stronzo (scusate ancora) del furgoncino, quindi se qualcuno ha dei suggerimenti sono ben accetti (comprese moto) :)

lunedì 8 dicembre 2008

Il PDF

L'ho sempre utilizzato, tantissime volte durante i miei studi universitari (come rivedere slides utilizzate dai professori durante le lezioni) senza mai accorgermi di quanto fosse un'invenzione geniale; spesso l'ho infamato perchè non mi apriva o stampava certi documenti, e nel fare ricerca per creare questo post ora ho le idee più chiare; spero di non aver ripetuto cose già dette:
Il "Portable Document Format" è un formato di file sviluppato da "Adobe Sistem" nel 1993 per rappresentare documenti in modo indipendentedall'hardwere e dal software utilizzati per generarli o per visualizzarli (il più diffusi sono ovviamente i software proprietari "Adobe Reader" per la lettura e "Adobe Acrobat" per la scrittura, ma ne esistono comunque moltissimi "free software").Un file PDF può descrivere documenti che contengono testo e/o immagini in qualsiasi risoluzione. È un formato aperto, nel senso che chiunque può creare applicazioni che leggono e scrivono file PDF senza pagare i diritti alla Adobe Systems.
Ogni documento PDF contiene una completa descrizione del documento bidimensionale (con la comparsa di Acrobat 3D, documenti 3D incorporati!) composta da: titolo, autore,testo, stili di carattere, immagini e oggetti 2D che compongono il documento.
Il documento PDF non include informazioni specifiche per software, hardware e sistema operativo usato; ciò permette che il documento venga visualizzato e renderizzato(generazione di una immagine a partire da una descrizione matematica) nella stessa esatta maniera indipendentemente dalla piattaforma e/o dispositivo utilizzato per leggerlo, anche questo fatto ha contribuito a farlo diventare un formato standard molto diffuso per la condivisione dei documenti.
La stampa di documenti in formato PDF può dare dei problemi se si usano dei caratteri locali (ad esempio le vocali italiane accentate) e se chi stampa ha il proprio PC impostato su una lingua diversa.
Il PDF è un formato, non un linguaggio di programmazione (come i Post Script) e per questo motivo non ha bisogno di essere interpretato.
All'interno del file PDF vengono tenute informazioni sulla sicurezza (documento stampabile o non stampabile, protetto da password, con selezione di testo bloccata o non bloccata, ecc.) e l'indicizzazione:
la protezione di un documento PDF presenta una chiave di crittografia ,esistono comunque numerosi programmi che riescono a rompere la chiave in tempi strettissimi, ma comunque la protezione password PDF è consigliata per salvaguardare l'informazione al suo interno;
é possibile incrementare le possibilità di indicizzazione e posizionamento di un file PDF attraverso alcuni interventi di ottimizzazione compilando correttamente i campi della descrizione.

sabato 29 novembre 2008

La Tecnologia

Devo dire che scrivere un post a riguardo del mio rapporto con la tecnologia mi rimane abbastanza difficile; forse perchè questo rapporto non è mai stato molto morboso, ma sicuramente continuo:riflettendoci posso dire che la nostra generazione, a differenza di quella dei nostri genitori, non ha dovuto "scontrarsi"(per molte persone è una grossa difficoltà) con la tecnologia, perchè ci siamo cresciuti insieme; spesso mia mamma mi chiede aiuto per fare cose al computer che a me sembrano banali ma che ,riflettendoci, non mi ha mai spiegato nessuno come funzionassero, le ho imparate solamente usandole e le prime volte solo a tentativi.


Nel scrivere questo post mi sono accorto che molte cose ormai sono diventate talmente naturali che nemmeno più ce ne accorgiamo: personalmente, per esempio, mi sono accorto che la mattina ,quando non ho lezione (anche se a volte mi è capitato di farlo ugualmente), appena alzato, senza nemmeno tirare su gli avvolgibili della finestra di camera (quindi totalmente al buio), accendo il computer per vedere su msn chi è in linea dei miei amici, non per contattarli ma per semplice curiosità; mi sono anche accorto che quando sono a studiare ( ho lo schermo del computer sulla stessa scrivania su cui studio) non mi riesce di concentrarmi se non ho lo schermo acceso davanti agli occhi e che il più delle volte senza l'insostituibile "wikipedia" studiare sarebbè stato molto più difficile o più lento (data la velocità con cui si possono reperire informazioni su intenet); non parliamo poi di "you tube": mentre ho scritto questo post mi stavo appunto ascoltando l'ultimo singolo dei coldplay (con relativo video) in "streaming" e non so quante volte sono stato fino a tarda notte a vederci i video più disparati quando poche ora più tardi mi sarei dovuto alzare.


Tutto ciò si sta verificando sempre più naturalmente: nell'osservare i mie cugini, più piccoli di me di circa 5-6 anni ho notato che questo rapporto quasi "innato" è ancora più evidente e lo sarà sempre più con le prossime generazioni; devo ammettere che prima di questo corso le funzionalità del "social networking" erano per me solo vagamente conosciute, ma che nel scoprirle ne ho colto una stupefacente funzionalità, a dir poco geniale; sicuramente l'evuluzione esponenziale che avvolge il mondo tecnologico non potra permettere a tutti di poterlo seguire molto facilmente (vedi il sottoscritto) e sono sicuro, quindi, che anch'io quando avrò dei figli dovrò chiedergli aiuto su delle cose che loro riterranno banali (ma non è forse questa la "rete sociale" di primaria importanza?!).

domenica 19 ottobre 2008

UN MITO!



Ciao a tutti! Volendo creare un blog riguardante il mondo dei motori, in particolare quello delle due ruote, come si può non parlare di "THE DOCTOR" la leggenda contemporanea della moto Gp; visto che in questo mondo di un uomo ciò che rimane in eterno sono le gesta che compie voglio iniziare con il descrivere brevemente quella che è la Carriera, con la C maiuscola, di questo "mostro":

Valentino Rossi, dominatore dei Campionati del Mondo in 125cc, 250cc e 500cc/MotoGP al secondo anno di ogni categoria è diventato il secondo pilota nella storia a raggiungere tutti e tre i titoli. È attualmente l'unico pilota ad aver vinto in MotoGP con la 500cc, 990cc e la 800cc, tornato quest'anno ai vertici dopo due stagioni senza gloria. Il carisma di questo grande Campione lo rendono uno dei più amati uomini di sport, e a soli 29 anni è già pronto per essere uno dei più grandi in assoluto.
Con la sua vittoria a Motegi e il sesto titolo mondiale, Rossi ha fatto un altro passo verso il suo status di leggenda in una stagione in cui ha infranto non pochi record. Ad Indianapolis, il pilota della Fiat Yamaha ha superato Giacomo Agostini nel numero assoluto di vittorie nella massima categoria, con 69 trionfi, oggi già diventati 70.
Figlio di Graziano, famoso pilota degli anni 70, il carismatico italiano è entrato nel mondo dei motori in sella ad un'Aprilia nel 1996, vincendo gare in 125 già nella sua prima stagione. Ha vinto il titolo nel 1997, e dopo il passaggio in 250cc con la casa italiana, ha raggiunto il titolo nel 1999. Il salto nella classe regina è arrivato nella stagione successiva con la Honda, dove si è subito messo in mostra vincendo due gare e chiudendo secondo in classifica generale.
Dopo aver vinto il titolo mondiale nel 2001, l'anno successivo ha dominato la prima stagione di sempre caratterizzata dalle moto 4 cilindri, in sella ad una Honda RC211V. Semplicemente inarrivabile nella stagione successiva, prima di accettare la più grande sfida della sua carriera: correre per la Yamaha nel 2004.
Un anno storico è iniziato con la prima gara di Welkom, dove è diventato il primo pilota a vincere due gare consecutive con due diverse case costruttrici. Con Yamaha ha vinto ulteriori 27 GP (8 in questa stagione).
Nel 2004 e 2005 vince il titolo in sella alla Yamaha con 9 vittorie nella seconda stagione. Spesso collegato al mondo delle 4 ruote Rossi dichiara di voler rimanere in Yamaha anche se nel 2006 e 2007 il titolo gli sfugge grazie anche alle annate d'oro di Nicky Hayden prima e Casey Stoner dopo. Avendo firmato per ulteriori 2 stagioni l'obiettivo di Rossi è quello di raggiungere Agostini alla cifra di 8 titoli nella classe regina e diventare cosi il più grande pilota di tutti i tempi.

Il "mezzo" da paura(informazioni tratte da un sito web specifico):
Yamaha Fiat YZR-M1 - 2008

La Yamaha YZF-M1 2008 utilizza un motore quattro cilindri in linea ma con una diversa fasatura rispetto al modello degli anni precedenti per migliorare la guidabilità e l'erogazione della potenza. Con 240 cavalli a disposizione c'è bisogno di affidare ai piloti una moto che sia facile da guidare soprattutto nella fase finale della gara.
Il layout del motore consente di allestire una moto molto compatta e di cencentrare il peso del veicolo dove è meglio. In questo tipo di motore inoltre ci sono meno parti in movimento e dunque la dispersione della potenza è inferiore. L'inclinazione dei cilindri consente di avere un maggior controllo dell'avantreno. In una MotoGP il freno motore è un fattore decisivo e la Yamaha ha sperimentato un sistema denominato ICS (Idle Control System). Agisce sull'iniezione: due dei quattro corpi farfallati sono guidati dalla centralina elettronica ECU durante la fase di decelerazione e possono essere calibrati in base alle richieste del pilota.

Anche il telaio Deltabox è stato affinato. E' una unità molto leggera che in passato è stata messa in crisi dai circuiti con fondo non perfettamente regolare. Per migliorare questo aspetto è stato costruito un telaio completamente nuovo che include un nuovo forcellone: la rigidità torsionale è rimasta invariata ma la rigidità laterale è stata ridotta per dare al pilota maggiore confidenza. Inoltre è stata alzata la luce da terra per dare alla M1 maggiore versatilità. Il nuovo forcellone ha permesso di abbassare il centro di gravità e di migliorare il comportamento nei cambi di direzione.

Dati Tecnici Motore


Il motore è un quattro cilindri in linea, 4 tempi, raffreddato a liquido, 20 valvole DOHC, Cilindrata 990 cmc. Accensione Yamaha CDI con mappature variabili. Candele NGK. L'alimentazione è ad iniezione elettronica, lubrificazione in bagno d'olio, lubrificante Motul, acquisizione dati 2D. La potenza massima è di oltre 240 cavalli, velocità massima oltre 320 km/h. Trasmissione, tipo cambio estraibile a sei marce. Frizione multidisco a secco con slipper system e Catena DID.

Dati Tecnici Telaio


Telaio doppio, trave in alluminio con geometria, altezza da terra e distribuzione dei pesi variabile. Sospensione anteriore forcella rovesciata Ohlins, Sospensione posteriore forcellone a doppio braccio con monoamortizzatore Ohlins. La ruota anteriore è Marchesini 17",la posteriore Marchesini da 16,5" con varie configurazione di canale disponibile.

La gomma anteriore Bridgestone 17", posteriore Bridgestone da 16"5 con mescole slick, bagnato, intermedio e scolpito a mano. Il freno anteriore è a doppio disco in carbonio 320mm di diametro con pinza Brembo, quattro pistoncini con attacco radiale. Il freno posteriore è a disco singolo autoventilato in acciaio 220m con pinza Brembo a due pistoncini. Il peso 145 kg, in accordo con il limite imposto dalla FIM.




Più o meno sembra il mio Sh 150!ihih




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